LE ORIGINI DEL MOVIMENTO ULTRA'

Le origini del movimento ultrà italiano vanno ricercate nel biennio 1968-69, quando anche nel nostro Paese si inizia ad avvertire una spinta di radicale cambiamento e quanto accade in molti ambiti della società e della politica si ripercuote anche nell'ambito del tifo sportivo.
Sugli spalti prende forma una rivolta dello stile contraddistinta da forme di tifo anticonformiste e ribelli: nascono cosi i primi gruppi ultrà nelle principali città italiane - la Fossa dei Leoni del Milan (1968), i Boys dell'Inter (1969), gli Ultras della Sampdoria e del Torino. Negli anni '70 è invece il turno delle Brigate Gialloblù del Verona (1971), degli Ultras del Napoli e dei
Boys della Roma (1972), degli Ultras della Fiorentina e della Fossa dei Grifoni (1973), degli Ultras del Bologna (1974), dei Fighters della Juve (1975) e delle Brigate Neroazzurre dell'Atalanta (1976).
I primi gruppi ultrà agli esordi sulla scena nazionale, presentano tratti caratteristici e distintivi. E' spiccata la presenza di ragazzi molto giovani (14-18 anni) che cominciano a seguire abitualmente la propria squadra anche in trasferta; inoltre questi iniziano a concepire il tifo non solo come aiuto e sostegno per la squadra , ma ben presto anche come un'accesa sfida tra opposte tifoserie, messa in atto sul piano dell'incitamento sugli spalti, dell'aggressività e del confronto fisico.
Ed è proprio per questo che si hanno ricadute nette in ambito di ordine pubblico: gli incidenti che hanno luogo dentro ma soprattutto fuori dai campi di gioco, sono sempre meno legati alle sorti sportive delle rispettive squadre, ma si scatenano sempre più spesso per rivalità sul piano esclusivamente del tifo.
Si viene a creare una rete di profonde inimicizie e rivalità che in pochi anni coinvolgerà l'intero panorama nazionale; rivalità che si inaspriranno di anno in anno con gli scontri e le occasioni di goliardia e sfottò reciproci, e che si protrarranno fino ai gradoni del ventunesimo secolo.

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